San Rocco Confessore
Località: Gorizia - Gorica
Decanato: Gorizia
Stazione curata / status giuridico: Parrocchia (dal 1898).
Data edificazione: 1497, rinnovata 1637.
Benedizione / Consacrazione: 1500, per mano di Pietro Carlo, vescovo di Caorle; successivamente riconsacrata da Pompeo Coronini, vescovo di Trieste, nel 1637(1640).
 
Entità e cause del danneggiamento: le cronache (diario di Lucia Bortolotti) testimoniano che già il 25 maggio 1915 le autorità austriache dettero l’ordine di demolire la cuspide del campanile; il 28 ottobre dello stesso anno, due granate colpirono e distrussero il tetto della chiesa con il sottostante affresco di Solone Viganoni che rappresentava la gloria di s. Rocco (1890). Il SS.mo Sacramento vi fu custodito sino all’indomani della festa patronale del 1916 (17 agosto). L’edificio subì ulteriori danneggiamenti all’interno: l’altar maggiore fu mutilato della tribuna superiore marmoreo e di due statue, sempre di marmo; anche il pulpito in marmo scolptio da Blaž Bitežnik fu spogliato; le 4 campane (3 grandi ed una piccola) furono asportate. Mentre la parte anteriore del tetto era completamente abbattuta, La facciata e le mura perimetrali si conservarono in uno stato relativamente buono; al contrario, gli edifici adiacenti al tempio furono distrutti.
Riparazione / ricostruzione: immediatamente dopo il rientro del parroco don Baubela dalla deportazione a Viareggio, nella primavera 1919, egli si adoperò per avviare la ricostruzione della chiesa, ma il Comune di Gorizia rispose di non poter provvedere. Nel 1920 l’Ufficio Provinciale Regolazioni e Architettura, diretto da Max Fabiani, elaborò un progetto di ripristino, rimasto disatteso e infatti l’anno seguente la sezione locale del Dipartimento Tecnico della Venezia Giulia invitò la parrocchia ad aggiornarlo con lo stato attuale, ricordando di segnalare all’impresa designata di applicare il ribasso sul prezzo di capitolato (luglio 1921). La cooperativa provinciale di lavoro e produzione di Gorizia stese un preventivo di 125.777,41 lire per il riatto del tempio (ottobre dello stesso anno), che la parrocchia presentò al Dipartimento Tecnico in attesa dell’approvazione.
Nel luglio 1923 la parrocchia incaricò del progetto lo studio degli ingegneri Luzzatto e Pedroni di Gorizia, che passò la commissione dei lavori all’impresa Ericani di Gorizia, nell’agosto 1924, aprendo un’annosa vertenza giudiziaria, dovuta all’incertezza contrattuale e al preteso superamento degli indennizzi danni di guerra (concessi nella misura di 130.000 lire). Frattanto fu ultimata la copertura del presbiterio, inaugurato nella festa patronale (16 agosto 1923). Il 15 dicembre l’Ufficio Ricostruzioni ricevette l’ordine di stimare i lavori effettivamente svolti sino a tale data (costruzione del coro, del pavimento, degli intonaci, la tinteggiatura degli interni ed esterni, i serramenti eccetera). Frattanto, il 22 maggio 1924 la parrocchia comunicò alla Prefettura di Trieste la propria rinuncia a condurre la regia degli interventi, chiedendo allo Stato di occuparsene direttamente, previa presentazione della completa documentazione sino ad allora non integralmente pervenuta, o, meglio, smarrita, avendo don Baubela inviato la richiesta di risarcimento danni fin dal 1920 per la ricostruzione da parte dello Stato: l’equivoco era alimentato dall’errata attribuzione del carattere di “curaziale” alla chiesa, per cui l’incartamento era rimasto all’Ufficio Tecnico di Finanza, dove si trattavano le pratiche inerenti alle chiese non parrocchiali. La Direzione di Finanza interpellò la Prefettura triestina sulla titolarità dei lavori, già iniziati, ottenendo la chiara risposta di doversene occupare. Ma oramai si era quasi giunti al completamento della ricostruzione. Il successore di don Baubela, don Francesco Marega, nell’estate 1928 pur nella difficoltà economica, seguì la dotazione del mobilio interno, della pala dell’altar maggiore, dell’orologio e dell’impianto elettrico, ricorrendo a mons. Costante Chimenton dell’Opera di Soccorso per sollecitare il Commissariato per il risarcimento dei danni di Guerra di Treviso a liquidare gli importi concessi (e pagare così le maestranze). Le decorazioni del presbiterio furono realizzate dal pittore lucinichese Leopoldo Perco nel 1929.
Dimensione: altezza (fino al soffitto): 10 m; lunghezza esterna: 30,65 m; larghezza esterna: 17,60. La facciata è orientata verso nord-ovest.
Inaugurazione / nuova consacrazione o benedizione: l’altare maggiore fu solennemente consacrato il 16 maggio 1929 ad opera del principe arcivescovo di Gorizia, mons. Francesco Borgia Sedej.
Campane e campanili: nel dopoguerra la chiesa fu dotata di tre campane fuse per conto dello stato dalla ditta Francesco Broili di Udine nel 1922; due di esse si ruppero e furono rifuse tutte dalla ditta De Poli, per l’importo di 7.112,90 lire; solennemente benedette il 16 agosto 1927 (intonazione mi bemolle, fa, sol). Il peso complessivo è di 22,58 quintali; dedicate rispettivamente a S. Rocco, S. Lucia e S. Filomena. Il campanile è alto 29,10 m. L’orologio, montato nel 1929 dalla ditta “Fratelli Solari” di Pesariis (Udine), fu pagato 4.400 lire.
Inventari ed elenchi: Elenco delle chiese e degli edifici ecclesiastici, redatto il 20 luglio 1932 da don Francesco Marega, parroco; Stato patrimoniale ed economico della Chiesa parrocchiale di s. Rocco in Gorizia, compilato dal parroco don Marega il 20 luglio 1930; Inventario dei beni mobili ed immobili della chiesa parrocchiale di s. Rocco in Gorizia, a firma di don Marega, 7 agosto 1933.
Riferimenti archivistici.
ACAG , Parrocchie italiane, Beni parrocchiali (inventari stralci), b. 5, f. 13 (San Rocco).
http://www.gorizia.chiesacattolica.it/curia/cancelleria/archivio-storico/
ACVT , Fondo “Costante Chimenton”, b. 58, f. 58.4
ASGO, Commissariato Civile di Gorizia 1919-1923, b. 12, f. 60 (1919).
http://www.archiviodistatogorizia.beniculturali.it/il-patrimonio/fondi-amministrativi/commissariato-civile-di-gorizia-1919-1923
ASGO, Ufficio del Genio civile di Gorizia (1923-1966): Atti dell'Ufficio tecnico speciale riparazioni Danni di Guerra (Gorizia), b. 1510, f. 5216.
http://www.archiviodistatogorizia.beniculturali.it/il-patrimonio/fondi-amministrativi/ufficio-provinciale-del-genio-civile-bb-1473-e-regg-206-1923-1966-inventario
Riferimenti bibliografici e sitografia.
COMMISSARIATO PER GLI AFFARI AUTONOMI DELLA PROVINCIA DI GORIZIA E GRADISCA, Relazione sull’attività svolta nel triennio 1918-dicembre 1921, Vol. I., P. I-IV, Gorizia, Tipografia sociale, 1922, p. 107.
M. UNGARO, Sotto la torre 1497 – 1997: 500 anni della chiesa di S. Rocco, Gorizia, Parrocchia di S. Rocco, 1997, p. 171.
M. POZZETTO, Max Fabiani, Trieste, MGS Press, 1998, cat. n. 265, p. 293.

San Rocco a Gorizia, testi di L. MLAKAR, “Le Chiese nel Goriziano. Guide storiche e artistiche a cura dell’Istituto di storia sociale e religiosa”, 15, Gorizia, Grafica Goriziana, 2011.

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